Sociologia

Storie vere - Quando la realtà supera la fantasia

La Pianura dei Misteri

Il racconto di una sfida e di una riconciliazione tra l'uomo urbanizzato e la natura selvaggia annidata in ogni essere umano - €_16,50

 

pianuramisteriJM

Mariangela Raffaglio

La pianura dei Misteri

una favola universale

 

Euro 16,50

pp. 160 

 

ISBN 9788887303155

Abstract

«......Pazienza, aspetterò, verrà anche per me il giorno in cui sarò ammessa a mangiare il niglo.
Per intanto mi piacerebbe solo sapere:
Il niglo si mangia bollito o arrosto?
Perché non mi fanno assaggiare il niglo? Perché è troppo piccolo o perché non sono all’altezza della prova?
Ma soprattutto, che cos’è il niglo?
Il niglo è il riccio.
E allora, le spine si tolgono prima o dopo averlo cotto?...»
Siamo nel vivo dell’iniziazione di Marianna, civilissima signora di mezza età che, nella nebbia, scopre improvvisamente un popolo misterioso: il popolo degli invisibili. E fa di tutto per ottenervi cittadinanza. È questo il succo de La Pianura dei Misteri di Mariangela Raffaglio dove la pianura è il luogo della natura immobile, la Pianura Padana; i Misteri sono un popolo dalla natura errabonda: una favola universale che è il racconto di una sfida e di una riconciliazione tra l’uomo urbanizzato e la natura profonda e selvaggia annidata in ogni essere umano.
La pianura dei Misteri avvince e diverte con il suo fumoso nomadismo di pianura fin dalle prime righe dell’incipit.
È la storia di una comunità zingara della pianura lodigiana e la civilissima signora di mezza età che un giorno apre un cancello e scopre l’esistenza del popolo degli invisibili è in realtà la stessa autrice. Pur mascherati da nomi di fantasia i personaggi sono reali.
Questo libro è dedicato a Ermanno Olmi.
Legatura cucita, copertina morbida in carta pergamenata, stampata a barattolo, cm 14,3 x 21 spessore cm.1,8

Il brano

Dall'incipit:
«Perché un cane dovrebbe chiamarsi Come te?
Perché agli Zingari piace ridere dei Gagi.
Ci cascano tutti, ci sono cascata anch’io.
- Come si chiama il cane?
- Cuma ti!
- Come?
- Come te!
- Marianna?
- No, signora non mi permetterei mai, Come te, Cuma ti è il suo nome, l’abbiamo trovato, si chiamava così, ci scusi.
E giù a ridere con la mano davanti alla bocca.
Come si fa a non avere pregiudizi nei confronti dei Gagi, sono così stupidi che li freghi col nome del cane.
Come si fa a non avere pregiudizi nei confronti degli Zingari, sono così stupidi che credono di fregarti, col nome del cane…»
Dal capitolo VI:
«Nense e Manu parlano tre lingue: il sinto, il miscuglio di dialetti e, da qualche mese, l’italiano.
Sono andate all’asilo per tre o quattro mesi, nell’inverno scorso, e adesso sono alla fine della prima. Fare i compiti è sempre uno spasso, ma anche una delusione nel constatare come la scuola non abbia strumenti sufficienti.
Compito: circonda le seguenti parole con il verde, se sono vegetali, e con il rosso, se sono cose.
Silenzio, giù le teste e si lavora.
Arriviamo al controllo e passi per Manu che se ne frega e fa le cose a caso, ma Nense: perché ha circondato "quercia" con il rosso?
Provo a chiedere e lei mi guarda senza rispondere, è di una timidezza incredibile, sgrana gli occhioni azzurri e non risponde.
- Nense lo sai cos’è la quercia?
- Si.
- Cos’è?
Lei non risponde, ci pensa Manu che nessuno ha interpellato:
- E'... quando uno ha freddo... si quercia... la coperta!
Benissimo, quercia lo lasciamo rosso, va bene così, la coperta non è un vegetale.
Il concetto è stato appreso ma il voto è insufficiente.
Mi tornano alla mente tutti i segni rossi che ci sono sui loro compiti, tutte le schede lasciate incomplete solo perché non sapevano il nome dell’oggetto. Magari lo conoscevano in Sinto, ma è proibito parlare in Sinto, meglio lasciare in bianco e farsi dire dalla maestra:
- Ma come non sai cos’è un baule?
Poi il pomeriggio, mentre si fanno i compiti, si litiga e si usa "baule" come insulto. Fino a qualche giorno prima, era di moda "sorge", preso da una lettura che si intitola: "Il sole sorge".
Mi torna in mente la mia infanzia, cresciuta accanto a una nonna che parlava solo il dialetto.
Arrivata alla scuola materna, impattai in una suora che parlava solo in italiano, naturalmente capivo quasi tutto ma alcune parole che non avevo mai sentito suscitavano in me strane immagini.
Un giorno, mi hanno raccontato, giocavo con la mia bambola e la invitavo amabilmente a mangiare "il pomeriggio", fra l’ilarità dei presenti.
Per me il pomeriggio era una cosa da mangiare. Sarà stato per quel pomo iniziale!
Più di trent’anni dopo, in partenza dalla casa dei miei, chiedo dove sia mio padre, per salutarlo, e mia figlia mi risponde con sicurezza:
- È andato a "du bas".
Per lei il pomeriggio, "al du bas" in dialetto, non poteva essere che il nome di un campo, si sa i campi hanno sempre nomi strani...»

Mariangela Raffaglio

Mariangela Raffaglio vive e lavora in campagna. Dopo aver lasciato la fattoria di famiglia, si dedica all’amministrazione del paese e alle numerose opere di carità. Si sposta in bicicletta e indossa solo pantaloni.
Mariangela Raffaglio per 10 anni, nel Comune di Caselle Lurani ha scoperto e poi protetto una piccola comunità Rom.

Presentazioni, Recensioni, Giudizi

Presentazioni - 24 dicembre 2004, dalla stazione di Radio Lodi fm 100.5 nella trasmissione dedicata al carcere Cagnola di Lodi e all'iniziativa Arrestate quel libro, sostenuta dalle librerie Sommaruga, Del Sole, Petruccelli.
- 6 marzo 2005, Sala Consiliare di Lodivecchio, ore 14. Tè con l'autrice. Partecipa l'assessore alla cultura Cinzia Felissari
- 20 marzo 2005, Brembio, Chiostro del Palazzo municipale, ore 16,00. Presentazione organizzata dal Comune di Brembio e dalla Libreria Sommaruga di Lodi. Partecipa il sindaco Sozzi.
- 23 aprile 2005, Milano, presentazione nell'ambito de Fiera del Libro e delle Rose che si svolgerà in via Dante e Piazza Mercanti.
- a Cuneo nel mese di Giugno.
- 19/20 maggio 2005 ,Vidardo.
- Domenica 29 maggio 2005, ore 18, alla XXII Mostra mercato del libro di Casalpusterlengo, in piazza del Popolo. Organizzazione a cura dell’Assessorato ala cultura e biblioteca comunale di Casalpusterlengo.
- Giovedì 16 giugno 2005, alle ore 21,30, presso Arcinema, in v. Vittorio Emanuele a Codogno, (Lo), per la rassegna Living road - il mondo visto da... (Andalusia).
- 10 settembre 2005, San Martino in Strada (Lodi) nell’ambito dell’iniziativa Aperitivo con l’autrice
- Lodi, Giovedì 13 ottobre 2005, Casa del Popolo via Selvagreca, ore 21,15. Nell’ambito dell’iniziativa dell’Associazione culturale casa del Popolo di Lodi: Parola di donna verso l’8 marzo, l’amicizia, la solidarietà, il dolore, la lotta, il lavoro, la poesia, l’amore, la vita nel racconto delle donne.
I GIUDIZI
Premi
- Segnalazione con motivazione alla VII° edizione del Premio internazionale Giovi Città di Salerno organizzato da I Castellani - Associazione Demo-Etno-Antropologica:
"Si apprezza per la sensibile attenzione alle problematiche del mondo nomade tra arguzia, tradizione e quotidianità, per il linguaggio che ha sempre sapore di sintesi sapienziale. L'autrice, sempre attenta alla poesia che canta la Libertà, si addentra tra i misteri di un mondo in crisi."
- Secondo premio della categoria narrativa del XV concorso artistico internazionale di Lanciano  “Amico Rom”, promosso dall’associazione Thèm Romanó e patrocinato dalla Presidenza della Repubblica italiana. Recensioni
- La Repubblica del 7 dicembre 2005 Il felice esordio della lodigiana Raffaglio - Mariangela racconta una storia alla Olmi, di Alessandro Bertante:
«Il mondo della piccola editoria è vasto e spesso sopravvalutato nei suoi aspetti artistici. Ma talvolta nel marasma di produzioni non indispensabili si possono trovare delle vere e proprie gemme letterarie. Ed è questo il caso del romanzo La pianura dei Misteri di Mariangela Raffaglio, edito dalla Mamma editori, piccola casa editrice di Casaletto Lodigiano specializzata in storia religiosa, mitologia e studi gnostici che qualche volta si concede delle eccezioni nella narrativa d’autore. E ben vengano queste eccezioni perché Mariangela Raffaglio, per una decina di anni assessore ai Servizi sociali del piccolo comune lodigiano di Caselle Lurani, ha utilizzato la sua esperienza professionale per scrivere un romanzo bello e intenso, non casualmente dedicato a Ermanno Olmi. La pianura dei Misteri infatti vive dei ritmi immutabili, "la natura immobile", delle lande lombarde, che sotto l’apparente monotonia nascondono storie millenarie. Storie come quella di una donna di mezza età che una mattina qualsiasi della sua vita, viene a contatto con la antica complessità del popolo sinti, contraltare selvaggio ed errabondo dell’uomo urbanizzato. Un popolo invisibile, ma complesso e stratificato, troppo spesso banalizzato sotto l’unica definizione di zingaro. Scritto con stile leggero come una carezza, il romanzo è la storia di un confronto. Fatto di stupore e meraviglia. Di sconcerto e preoccupazione. Di riconciliazione.»
- Il Cittadino de Venerdì 24 dicembre 2004; del 6 dicembre 2008 (che dà conto del Premio di Lanciano "Amico Rom").
-Marco Dognini per Città del Capo Radio Metropolitana di Bologna, circuito Popolare Network.

 

 

 

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